P.T.O.F.
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA (in aggiornamento)
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia. Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa.
Per sostenere e facilitare la consultazione del PTOF relativo al triennio scolastico 2019/20-2021/22, all’interno del portale SIDI è stata messa a disposizione una struttura di riferimento che permette di consultare il PTOF tramite due modalità:
- Naviga il PTOF -> consente di muoversi all’interno delle sezioni del PTOF, se la scuola ha utilizzato per la sua redazione la piattaforma predisposta in ambiente SIDI;
- PTOF in formato pdf -> consente di scaricare sul proprio pc una copia del PTOF e degli eventuali allegati.
SCOPO DEL P.T.O.F. : dal Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) al Piano Triennale dell’Offerta Formativa (P.T.O.F.)
Lo scopo del Piano triennale o Ptof, è quello di individuare e pianificare il fabbisogno di personale docente, personale ata, di materiale e strutture.
Le scuole sono tenute a preparare il Piano triennale dell’offerta formativa entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio da pianificare. Tuttavia, il piano può essere corretto e modificato ogni anno, sempre entro ottobre.
Una volta compilato, il Ptof va trasmesso all’ufficio scolastico regionale competente, che ha il compito di verificare i punti della programmazione, specie l’organico assegnato alla scuola, e a sua volta lo trasmetterà al Miur, allegando l’esito finale della verifica effettuata.
In questo contesto del piano triennale, il dirigente scolastico assume un ruolo di grande centralità, considerando il fatto che si occuperà di partecipare alla programmazione in prima persona, coordinerà le operazioni e avrà il compito di coinvolgere enti locali o altri protagonisti del territorio utili all’offerta formativa. Dopotutto, il potenziamento dell’offerta formativa comprende anche delle operazioni per combattere problemi sociali, quali la dispersione scolastica, il bullismo, l’omofobia, l’integrazione linguistica per gli stranieri, oltre all’altro grande fulcro della didattica della Buona Scuola, l’alternanza scuola – lavoro.
Possiamo considerare il Piano dell’offerta formativa come la carta d’identità delle scuole, in cui sono contenute tutte le informazioni più importanti e di riconoscimento, come la progettazione curriculare ed extracurriculare, ovvero tutte quelle componenti che vanno a formare la natura stessa della scuola.
Il collegio dei docenti, nel pieno rispetto delle specificità degli istituti e degli indirizzi, dovrà predisporre il Ptof, mentre il consiglio d’Istituto avrà il compito di valutare e approvare il testo.
Per eventuali modifiche annuali, la procedura sarà sempre la stessa e una volta conclusa l’approvazione del testo o delle modifiche, dovrà essere spedito all’Usr.
Ricapitolando, il Piano triennale dell’offerta formativa deve contenere tutte le attività destinate agli studenti, ma anche ai docenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario, come la formazione e l’aggiornamento, oltre ad indicare gli insegnamenti aggiuntivi per arricchire il bagaglio culturale degli studenti.
Anche le attività di recupero delle scuole, riferiti agli esiti di autovalutazione, devono essere contenute nel Ptof.
Ai fini della massima trasparenza e correttezza, il piano deve essere pubblicato sul portale unico, in modo da permettere un chiaro orientamento ai cittadini che vogliono conoscere gli strumenti e gli obiettivi formativi prefissati dalla scuola
Il Piano dell’offerta formativa, ora sostituito dal P.T.O.F., era la carta d’identità della scuola: in esso venivano illustrate le linee distintive dell’istituto, l’ispirazione culturale-pedagogica che lo muoveva, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività.
L’autonomia delle scuole si esprimeva nel POF attraverso la descrizione:
- delle discipline e delle attività liberamente scelte della quota di curricolo loro riservata
- delle possibilità di opzione offerte agli studenti e alle famiglie
- delle discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo
- delle azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle esigenze degli alunni concretamente rilevate
- dell’articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività
- dell’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi
- delle modalità e dei criteri per la valutazione degli alunni e per il riconoscimento dei crediti
- dell’organizzazione adottata per la realizzazione degli obiettivi generali e specifici dell’azione didattica
- dei progetti di ricerca e sperimentazione.